Cicogne a Faenza

Le ho viste scendere in pochi secondi da 1.000 metri di altezza verso l’Oasi, dove le aspettava con un buon pasto sicuro “papà Gulmanelli“, colui che si occupa delle cicogne del territorio. Carlo Gulmanelli ha lavorato per un mezzo secolo su questo progetto di reintroduzione della cicogna bianca nel nostro territorio, o meglio ha cercato di creare un gruppo di cicogne stanziali che fungessero da richiamo per altri esemplari.Altri centri simili esistono in altre località dell’Europa, dove le cicogne vengono oggi protette; aiutate con la predisposizione di nidi sicuri, la protezione delle linee ad alta tensione per evitare contatti mortali ed assistenza nel fornire alimenti quando ed ove scarseggino. Nell’estate 2005, nel mese di agosto sopra l’Oasi di Faenza RA gestita dal C.R.A.S. (Centro Recupero Animali Selvatici) hanno volato da 75 ad 80 cicogne “residenti” facenti parte del gruppo stanziale di ciconia ciconia la cicogna bianca Europea, 60 giovani nati in primavera ed una ventina di esemplari aggregatisi e provenienti da altri parchi e zone protette.
Gli esemplari, tutti riconosciuti dall’anello di identificazione, venuti da Racconigi in Piemonte, dalle Valli del Delta del Po, dalla Francia, dalla Germania e dalla Svizzera assieme ad altri di provenienza sconosciuta si sono uniti sul cielo faentino! A questi va aggiunta una coppia, seguita dopo pochi giorni da un terzo esemplare di giovane cicogna nera, la rara ciconia nigra, un arrivo inaspettato quanto gradito all’Oasi di Faenza.
Un totale di ben 100 e più di questi magnifici volatili! Stormi altissimi, festosi.